Mar 01

Un piccolo libro bianco

Cara mamma stai facendo la nanna e non puoi vedere ma lo sai che il papà si é svegliato nel cuore della notte perché si é accorto di non avere ancora pagato il canone? Da qui io vi osservo e guardo con stupore come piano piano, giorno dopo giorno, state cambiando la vostra vita e preparandovi al mio arrivo. Assieme, seduti a quella scrivania vi chiedete se é meglio mettere i cassetti o le antine sulle scale della cameretta per evitare il più possibile che io ci lasci dentro le ditina e rido ancora pensando all’osservazione del papà: “con le antine per lo meno si schiaccia un dito solo alla volta”.
Girate per casa, spostate mobili e liberate giorno dopo giorno una piccola stanza che diventerà il mio rifugio, la mia casa, la mia isola felice. Passerò li i primi momenti della mia vita, inventerò i miei giochi e vivrò le mie prime avventure. Ogni oggetto, ogni colore, per un momento diventerà vivo e quella che adesso é una piccola stanzetta piena di libri di papà e scarpe della mamma si trasformerà nel posto più bello dove viaggiare con la mente, si trasformerà in un’isola felice, si trasformerà nella mia isola della fantasia.
Il giorno in cui nascerò imparerò a conoscere il mondo tramite voi, mi insegnerete tantissime cose, mi insegnerete cosa é buono e cosa no o meglio, mi insegnerete a ragionare per capire cosa é buono e cosa no. Cercherete di trasmettermi i vostri valori, le vostre speranze, quello in cui credete e quello che vi unisce e che vi rende ai miei occhi indistruttibili. In realtà so che non é così, so che anche voi avete le vostre paure, i vostri mostri e le vostre ansie ma so benissimo che non saranno nulla di fronte a tutto che farete per darmi l’opportunità di fare quello che più mi piace e seguire le mie aspirazioni.
Io prima vi cercherò, vi farò tante domande, vi seguirò ovunque e poi vi eviterò, cercherò di incolparvi di ogni cosa storta incontrerò sul mio cammino, non capirò i vostri richiami (o meglio farò finta di non capirli) e poi tornerò da voi, più grande, più maturo e più cosciente di quello che siete e significate per me. Voi però in tutto questo mare in tempesta di emozioni che mi attraverserà sarete sempre li, pronti ad accogliermi tra le vostre braccia quando vi cercherò. Non sempre sarò in grado di cogliere quanto questo sia magnifico, ma non disperate, con il tempo capirò, capirò ogni singola parola, ogni singolo insegnamento, con la speranza di fare con quello che sarà il mio bimbo quello che voi avrete fatto con me.
Sebbene io sia ancora molto piccolo e stia arrivando solo in questi giorni al mio primo chilo, ho capito che la fuori non é facile come qui dentro, qui io sono protetto da tutto e da tutti, sempre, perché la mia mamma mi tiene stretto e non fa niente che possa in qualche modo farmi del male.
Sono sicuro però che anche quando vi raggiungerò nel vostro mondo sarà così, cercherete in tutti i modi di proteggermi mentre cresco e diventerò grande.
Sento quello che di cui parlate tutti i giorni, ho capito che la vita è e sarà imprevedibile, ogni attimo ogni momento potrá trasformarsi in una nuova avventura, in un nuovo racconto, in una nuova storia e niente è scritto prima. Voi state preparando il mio libro pieno di pagine bianche, state cercando di farmi trovare quella penna magica con la quale ci scriverò sopra, prima solo scarabocchi, poi cerchi ovunque, poi persone stilizzate, colorate, tanto colorate, sempre più colorate fino ad essere immerse in paesaggi e racconti frutto della mia mente, dei miei sogni e della mia fantasia. Dopodiché queste storie diventeranno realtà ed io sarò il protagonista, io diventerò la penna magica e voi sarete il cuoio che protegge il libro della mia vita da tutto.
Come potrò capire quale sarà la strada giusta da prendere, la scelta giusta da fare, questo non lo so e so che neanche voi lo sapete, ma so che in ogni scelta, in ogni avventura che deciderò di intraprendere voi sarete con me, sarete li a supportarmi, sarete li a vedermi anche cadere pronti a tendere una mano per aiutarmi a rialzarmi.
Non vedo l’ora di essere li con voi, farmi coccolare, farmi accarezzare e farmi insegnare da voi la vita.
Buona notte mamma e papà, adesso torno a cercare di capire cosa sono queste elezioni di cui tutti parlate e di cui non trovo traccia del manuale dei giochi dei bimbi.

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Gen 18

Vaggio

Oggi mamma e papà hanno caricato una valigiona e la macchina fotografica sulla macchina, chissà dove si va.
Io ancora non capisco che differenza c’è tra un posto e l’altro ma in realtà poco mi interessa perché quello che mi piace é viaggiare e la compagnia del viaggio, non tanto la meta.
Anche se il viaggio più grande è iniziato da pochi mesi ho già vissuto moltissime esperienze e non riesco ad immaginare quante altre ne avrò davanti. Da poco tempo ho cominciato a sentire dei rumori e non sapete quanto é grande la mia curiosità nell’aspettare di scoprire da dove vengono.
Il mio cuoricino batte a mille ma sento anche quello della mamma che mi mette sempre tranquillità quando un rumore forte, papà ne fa in continuazione e la mamma lo sgrida, mi fa fare i saltoni dentro la mia casetta.
Sto imparando a dare i calcetti quando la mamma mi chiama o meglio, la mamma sta imparando a chiamarmi quando do i calcetti. In realtà non so se sono io che rispondo alla mamma che chiama o è lei che risponde alle mie evoluzioni, la cosa sicura é che si sta creando quel legame indissolubile e fantastico che unisce una madre con il proprio bambino. Sapete, da ogni cosa nella vita si può tornare indietro tranne che dalla propria mamma. So già che passerò i primi anni del mio viaggio a farla penare perché non mangio, urlo, piango, faccio i capricci e tante altre tattiche di guerriglia infantile, ma so anche che basterà un sorriso e due paroline dolci per poter tornare amici. Dovrò solo imparare a correre veloce quando la vedrò comparire armata di battipanni e zoccoli anche se mi dicono che non vanno più di moda.
Con papà invece riesco ancora a nascondermi anche se l’altra sera mi ha fregato; si è avvicinato con la voce della mamma, e ha messo la mano sulla pancia mentre stavo facendo le mie capriole. Quando ho capito che era lui mi sono subito fermato ma ormai mi aveva sentito, adesso anche lui sa per certo che sto arrivando.
Ecco, sento il rumore della macchina che si accende, quando partiamo per un viaggio lungo il motore fa sempre un rumore strano, sembra dica…
“Ma… Avremo preso tutto?”

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Gen 14

Un giorno particolare

Ciao a tutti, mi presento, non posso dire il mio nome perché la mia mamma ed il mio papà non me ne hanno ancora dato uno, non hanno ancora ben capito se io sono un maschietto o una femminuccia. Io mi accorgo che cercate sempre di guardare dal buco della pancia della mamma ma qui c’è troppo buio e purtroppo non si vede niente.

Mamma domani è il tuo compleanno, io sono ancora molto lontano dal mio compleanno perché prima devo nascere, poi devo diventare un pò grande mangiando tanta pappa e facendo tanta nanna. Però vorrei farti un bel regalo per il compleanno, vorrei prometterti che ti farò stare bene ma purtroppo io non posso decidere. In questo periodo sto crescendo tanto, la mia casetta diventa piccola e allora ogni tanto devo ingrandirla un pò. Forse questo ti farà un pò male ma pensa che se sto crescendo è perché sei te che mi dai la pappa e sei te che mi stai facendo tante coccole parlandomi con quella voce che mi mette tanta tranquillità.

Mi stai facendo ascoltare anche tanta bella musica che mi rilassa tanto. La sera quando ti corichi sul divano e accendi la musica io posso cominciare a girare e dare i calcetti. Li do anche durante il giorno, ma quelli sono calci che vorrei dare a tutta quella gente brutta che ti fa innervosire, nessuno deve fare arrabbiare la mia mamma.

Poi la sera quando arrivi a casa so che c’è anche il mio papà, allora posso tranquillizzarmi e pensare solo a giocare, perché so che la mia mamma adesso è tranquilla nel suo rifugio. Anche io sono nel mio rifugio, non so come è il vostro ma spero solo sia bello come il mio, un posto dove posso rotolarmi e dare i calcetti sempre, quando voglio. Mi piace dare i calci quando te mi chiami, cosi capisci che ti sto ascoltando. Quando invece arriva papà mi piace nascondermi e smettere di dare i calci, papà si arrabbia tanto e io mi diverto.

Io non posso ancora decidere cosa mangiare, il mangiare me lo da la mia mamma dentro ad un coso che mi entra nel pancino. Adesso che comincio a sentire i rumori, sento che parlate di tante cose buone, so che alla mamma piacciono tanto i tortellini ed invece papà va matto per la carne e la polenta. Un giorno chissà cosa piacerà a me, magari sarò come il papà e dovrete comprarmi tante bistecchine o magari avrò preso dalla mamma e allora avremo il freezer pieno di tortellini.

Adesso sto imparando a sputare l’acqua da sotto, però non mi piace tanto quindi appena sputo l’acqua do tanti calcetti e l’acqua brutta la mando dalla mamma che poi la butta via.

Come la mamma ed il papà, anche io amo viaggiare e piano piano cercherò di raccontare questo viaggio che per me è appena iniziato. Cercherò di capire cosa penso e cosa mi posso aspettare da quel mondo che sta per accogliermi e che mi fa tanta tanta paura. Ma tutta la paura non è niente in confronto alla curiosità per quello che sarà, la curiosità di conoscere finalmente la mia mamma ed il mio papà e la felicità di crescere in mezzo a loro.

 

 

 

 

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Set 02

Hotels

Sempre per ricapitolare ecco la lista degli Hotel/Motel visitati con link a giudizi di TripAdvisor nei quali troverete anche i nostri:

  • 1° notte :: San Francisco Airport – Red Roof Inn – Voto Nostro 7/10
  • 2° notte :: Mammoth Lakes – Motel6 – Voto Nostro 3/10
  • 3° notte :: Pahrump – Best Western – Voto Nostro 8/10
  • 4° notte :: Las Vegas – MonteCarlo – Voto Nostro 9/10
  • 5° notte :: Kanab – Best Western Red Hills – Voto Nostro 7/10
  • 6° notte :: Caineville – Rodeway Inn – Voto Nostro 8/10 (anche perché è solo in mezzo al niente povero)
  • 7/8° notte :: Grand Canyon Village – Yavapay Lodge – Voto Nostro 7/10
  • 9° notte :: Joshua Tree – High Desert Inn – Voto Nostro 8/10 (Niente di che ma una connessione tipo T1… e un indiano alla reception più umida del mondo che si vanta da matti della connessione)
  • 10/11° notte :: San Diego – Best Western Blue sea Lodge – Voto Nostro 8/10
  • 12° notte :: Santa Barbara – Castillo Inn – Voto Nostro 9/10
  • 13° notte :: Monterey – Hotel Abrego – Voto Nostro 9/10
  • 14/15° notte :: San Francisco – Holiday Inn Fisherman’s Wharf – Voto Nostro 7/10 (hotel bello ma caro e connessione internet indecente)
  • 16/17/18/19° notte :: San Francisco – Travelodge Golden Gate – Voto Nostro 7/10 (Motel bruttino ma cifra interessantissima per la posizione)
  • 20° notte :: San Francisco Airport – Best Western + Grosvenor – Voto Nostro “Ci dormiamo stanotte”

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Set 01

Ultimo Giorno

Dopo 21 giorni, 4100 Km percorsi, almeno 15 posti in cui ho detto: “Io qui ci vivrei”, domani è l’ultimo giorno di questo fantastico viaggio.

Domani faremo un ultimo giretto per le vie di San Francisco, un pò di cable car, un pò di tram vecchi e poi via in direzione aeroporto dove ci attende l’ultimo hotel della vacanza; dovendo prendere l’aereo alle 7.00 di Venerdì mattina preferiamo dormire vicino all’aeroporto.

Oggi ci siamo vestiti da turisti come si deve e ci siamo diretti ad Alcatraz “The Rock”. Interessante quanto inquietante, andando in prima mattinata e riuscendo ad evitare l’orda di turisti, facendo il giro alla rovescia, si può osservare quello che era uno dei carceri di massima sicurezza senza essere sommersi da persone di ogni tipo interessate solo all’etichetta “io ci sono stato”.

Nel pomeriggio visita al Golden Gate park, a detta delle guide il III parco cittadino più visitato degli USA. Dopo aver ammirato i giardini giapponesi (a mio avviso 7 dollari sono un pò troppi viste le dimensioni) ci siamo diretti verso l’Accademy of Science ma, dopo aver scoperto che si trattava di animali in gabbia o riprodotti (ne abbiamo abbastanza di animali in gabbia per il piacere del popolo), abbiamo girato l’angolo e siamo tornati verso la città. Giretto sul mare e poi pizza in camera in totale tranquillità all’americana.

Alcune considerazioni a caldo sugli americani:

  • Sono molto gentili e sempre disponibili a dare indicazioni, a parte 1 a Joshua Tree.
  • Si fermano sempre agli stop e il pedone ha sempre la precedenza.
  • Quando l’autobus è pieno anche loro perdono un pochino la pazienza.
  • Sulla sedia del comandante non siede nessuno, se non il comandante.
  • Come nei bagni pubblici italiani (o nei bar) anche qui il 99% delle volte trovo la tavoletta abbassata e bagnata. Essendo pieno di italiani non posso però sapere se il  malcostume è importato o meno. Stato delle tavoletta e sciacquone tirato sono due indicatori fondamentali del senso civico di un popolo.
  • Non è assolutamente vero che tutti gli americani sono ciccioni.
  • Quando gli autori delle guide parlano male di alcuni quartieri delle città americane dovrebbero fare un giro nelle nostre. E’ vero, è pieno di senza tetto, ma non importunano nessuno, garbatamente chiedono un aiuto e gentilmente accettano le tonnellate di no che arrivano loro. Molto peggio la Pomposa di Modena il venerdì sera.
  • Non impareranno mai a cucinare, a parte qualche spunto positivo… basta con queste salse…
Altre considerazioni domani… ah… ecco la mappa completa del viaggio.

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Ago 30

Una città che offre tutto

20110829-064158.jpgPensavo fosse più che conosciuta ma in realtà abbiamo scoperto che pochissimi stranieri passano parte del loro tempo a San Francisco a visitare la USS Hornet, portaerei americana diventata museo dopo la sua dismissione. Un vero e proprio libro di storia a cielo aperto, una guerra mondiale, la korea, il Vietnam ed il tutto raccontato da veterani (e non) volontari ed entusiasti di fare da guida sulla nave.
Per la cronaca è stata anche la nave che ha recuperato l’equipaggio dell’Apollo 11 di ritorno dal primo allunaggio, la capsula si trova infatti ancora li con annessa camera di quarantena dove gli astronauti passarono 30 giorni dopo il rientro.
Unica pecca la nave-museo si trova fuori da San Francisco, nella cittadina di Oakland, raggiunta con metro, autobus e una bella camminata.
20110829-094752.jpgLasciata la nave riprendiamo la sequenza di autobus e metro per tornare nella civiltà e in un’oretta ci ritroviamo in centro a SF. Il paesaggio cambia e ricambio la pazienza di mia moglie con una gita al museo dei trucchi di sephora.

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Ago 30

X tappa, Santa Barbara Monterey

La penultima tappa del nostro viaggio ci porta da Santa Barbara a Monterey, alle porte di San Francisco.
Lasciamo Santa Barbara con un pizzico di rammarico, la cittadina è molto bella e avremmo passato qui volentieri un’altra giornata.
Prima di partire decidiamo di fare una passeggiata sulla spiaggia ma l’arrivo delle solite nuvole dall’Atlantico non ci fa godere a pieno del posto cosicché, onde evitare di arrivare come la sera precedente con il buio, decidiamo di partire con destinazione Monterey.
Per il pranzo optiamo per un carinissimo ristorante con terrazza sull’oceano nel quale veniamo accolti da una simpatica signorina con sorriso 24 denti. Non paghi del posto ci concediamo anche un pranzo a base di pesce, solito finto caffè espresso e con il prezzo di una pizza in Italia riprendiamo il nostro viaggio.
Seguendo le guide decidiamo di lasciare la highway in favore della panoramica strada 1 che segue il profilo della costa. Per quanto le nuvole basse non ci permettano di vedere tutto il panorama approfittiamo dei rari scorci di sole per ammirare il profilo quasi inglese di questa costa.
Arriviamo a Monterey con il sole ancora alto nel cielo, peccato che sia sopra le solite nuvole che trasformano la soleggiata località marittima di Monterey in una sorta di periferia di Milano, con nebbia e freddo.
Ecco la mappa di questa giornata…
20110830-053214.jpg
E le foto della giornata…

2011-08-25 Santa Barbara Monterey

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Ago 29

Piccolo centro commerciale di san francisco

20110828-063231.jpg

Un piccolo centro commerciale a san Francisco… 7 piani :-///

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Ago 28

San francisco

20110827-082902.jpg

Purtroppo la “high speed connection” di questo hotel non permette di aggiornare il nostro diario di bordo. Gli aggiornamenti riprenderanno appena possibile, speriamo domani dopo il cambio di albergo.

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Ago 26

IX tappa, San Diego Los Angeles Santa Barbara

La IX tappa è la prima interamente dedicata alla costa Californiana. Si parte da San Diego in mattinata in direzione della famosa spiaggia di La Jolla, dove si possono ammirare le foche scorrazzare (come gli asini di Oatman) sulla spiaggia. Non sappiamo se è solo un problema temporaneo delle spiagge locali, ma la quantità di sporco e mucillagine non ha nulla da invidiare alle nostre spiagge adriatiche, anche se questo non sembra importunare più di tanto la fauna del posto.

Passata La Jolla dirigiamo verso Los Angeles, città con l’invidiabile primato di essere immensa e di essere visitabile in mezza giornata. Arrivati a L.A. decidiamo di tornare piccoli per un momento passando davanti alla casa che fece da set per il telefilm Beverly Hills 90210. Passaggio veloce sul nostro passato e su tutti i telefilm dell’epoca (la metà girati qui) e via verso Hollywood. Purtroppo il caldo non ci permette di passeggiare troppo sulla walk of fame.

Vediamo qualche stella, ammiriamo qualche personaggio del luogo, approfittiamo per mangiare qualche cosa di veloce e ripartiamo direzione Rodeo Drive dove possiamo osservare, come fosse uno zoo, la catena di negozi di alto livello e una serie non indifferente di animali da shopping impegnati nel mantenimento del modello capitalista.

La tappa successiva è la Venice Beach, la caratteristica spiaggia ricca di “artisti” a sud di Santa Monica.

L’avevo vista 10 anni fa e la prima cosa che noto è la mancanza dei reduci, lascio a voi ogni possibile speculazione sul loro destino. La spiaggia è molto viva, tantissimi giovani che fanno acrobazie con mezzi di locomozione non a motore di ogni tipo, artisti di strada che creano curiosi oggetti e vendono fantomatici servizi tra cui un dottore che diagnostica insonnia per poter comprare erbe aromatiche birichine. Due personaggi su tutti, uno che chiede soldi per poter farsi allungare il pene e diventare un porno attore e uno che chiede un dollaro per farsi prendere a calci.

Se l’arte contemporanea in certe sue sfumature deve essere recepita come provocazione, anche questi devono essere annoverati assieme a tutti quelli “artisti” di moda presenti nelle gallerie d’arte moderne.

Alle 16 riprendiamo posto in macchina e ci dirigiamo verso nord, direzione Santa Barbara. Il tragitto di coglie un pò impreparati e, tra deviazioni forzate e strade dissestate, raggiungiamo Santa Barbara solo alle 21.00.

Facciamo il checkin intrattenuti da un gentilissimo proprietario della struttura che ci mostra dove poter mangiare, diamo un’occhiata alle camere e ci dirigiamo verso la State Street, una bellissima via piena di ristoranti e pub. Troviamo un bel ristorante messicano e consumiamo una cena a tema a base di Fajitas.

Ecco la mappa del viaggio del giorno…

e l’album della giornata…

2011-08-24 San Diego LA Santa Barbara

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